Ogni
allevamento che si rispetti ha i propri criteri di selezione;
ovviamente le cose a cui tenere conto sembrano poche
ma in realtà , ottenerle tutte assieme e mantenerle
nel tempo e’ senz’altro una dura sfida a
cui ogni allevatore serio cerca sempre di far fronte.
Per quanto
riguarda la nostra razza, le cose si fanno un po’
più complicate in quanto il riconoscimento ufficiale
è avvenuto relativamente da poco e a mio avviso,
si è creata anche troppa confusione che ha influito
negativamente sulla corretta evoluzione della razza
stessa.
Niente di
più errato, pensare che in passato le varie “razze”
seguivano un andamento evolutivo “scarso”
o quasi “nullo”, solo perché le condizioni
di vita erano molto diverse da quelle odierne e nessuno
si curava di selezionare cani, avendo ben altro a cui
badare…
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In
realtà, è stato proprio quel contesto
che ha forgiato la maggior parte delle razze che oggi
conosciamo: ogni cane doveva essere adatto alle mansioni
che doveva svolgere; probabilmente nei contesti ove
si trovavano più cani, nelle masserie ad esempio,
vigeva quasi sempre la legge del più forte, del
più duro, del cane insomma che riusciva ad avere
la meglio sugli altri nella monta delle femmine; la
selezione naturale inoltre faceva si che solo i cuccioli
più forti e fisiologicamente completi superassero
lo stato neonatale divenendo adulti…
Per quanto
riguarda la nostra razza in tempi più recenti,
volendo garantire una corretta selezione, bisogna tener
presente alcune problematiche tra le quali quella primaria
è rappresentata dai meticciamenti
operati nel passato; era solito infatti incrociare il
cane corso con altre razze
a seconda delle peculiarità che si volevano
far emergere, a secondo cioè dell’utilizzo
che se ne doveva fare: caccia, pastorizia, ecc.
Più
recentemente, durante il secondo dopoguerra, il progressivo
abbandono delle campagne, il mutamento delle attività
rurali, la forte tendenza al progresso insomma, ha determinato
una accentuata decadenza del cane corso
che rischiò la completa estinzione.
Gli appassionati di allora, nell’intento di mantenere
in vita la razza, cominciarono ad incrociare i pochi
soggetti rimasti con cani di altre razze determinando
così una quasi totale perdita del ceppo originale,
il che è bene evidente ancora oggi ( anzi soprattutto
oggi ); infatti visionando la ricca iconografia del
passato che mostra il nostro cane in tutte le sue sfalcettature
e mettendolo a confronto con i soggetti di oggi, si
può benissimo notare una sostanziale differenza
oltre che una grande somiglianza del tipo odierno ad
altre razze ( boxer, bullmastiff ).
Il nostro
intento è quello di produrre dei soggetti tipici
ma avendo ben presente quello che era e quello che dovrebbe
essere il cane corso.
I punti sui quali principalmente ci basiamo sono:
-Tipicità:
Testa
espressiva, ben larga fino agli zigomi, ceselli
ben visibili ma mai esageratamente, bozze
frontali rilevate ( dalle quali ne proviene
una certa marcatura dello stop e la convergenza
degli assi cranio-facciali che secondo noi non devono
essere mai eccessive ); muso largo sia
alla base che alla punta con relativa quadratura
data da una notevole distanza dei canini
fra loro; tronco compatto, solido e muscoloso,
inscritto in un ipotetico rettangolo con la base maggiore
che supera di poco la base minore ( 11% circa come recita
lo standard ); arti solidi con dita
ben raccolte e arcuate ( piede di gatto ).
-Esenza
malattie ereditarie:
Oltre
a lastrare i soggetti per verificarne la normalità
delle articolazioni, non facciamo mai riprodurre i cani
in giovane età sia maschi che femmine, in quanto
riteniamo che le varie displasie sono comunque malattie
ereditarie che si tramandano cioè geneticamente;
i fattori ambientali o di crescita possono tuttalpiù
determinare la comparsa precoce o ritardata dei sintomi
ma non possono provocare queste malattie ( tranne in
casi estremi o dopo grossi traumi ). Pertanto è
sempre bene a nostro avviso aspettare qualche anno prima
di destinare un soggetto alla riproduzione.
-Carattere:
Uno
dei punti di maggiore rilievo per la razza è
proprio il carattere, che l’ha contraddistinta
sin da tempi remoti, facendone un cane adatto a molteplici
funzioni.
Oggi la razza non svolge più le mansioni di un
tempo ( cacciatore, bovaro, guardiano delle masserie
) tranne qualche eccezione, quindi viene allevata principalmente
per le esposizioni; nel cercare di “creare il
cane perfetto”, quindi mirando esclusivamente
alla selezione estetica, ricorrendo spesso
alla consanguineità ( accoppiando cioè
i cani tra di loro imparentati ) o ancora peggio allevando
solo a scopi commerciali senza criteri selettivi, e
stato prodotto un “ maltrattamento genetico “
il che si ripercuote soprattutto sul carattere
dei soggetti allevati.
Noi pensiamo
che il carattere sia insieme al tipo
la “carta d’identità” di una
data razza; consapevoli di questo e del fatto che perdere
questa importante componente, sia una sciaguratezza
come tante altre che appartengono al moderno mondo della
cinofilia (rimanendo nel nostro campo), scegliamo per
la riproduzione solo quei soggetti che dopo un’adeguata
socializzazione che inizia già dalla tenera età,
non presentino alterazioni dei comportamenti sociali
( iperaggressività o aggressività immotivata,
sottomissione o paura ).
Una peculiarità
del cane corso è infatti l’estremo
equilibrio che gli permette di essere un cane
dolce e affettuoso con la sua famiglia ( essendo molto
protettivo nei confronti dei bambini ) e al tempo stesso
difensore strenuo della proprietà e di chi gli
sta intorno e lo ama. |